Beneficiari

Il servizio sarà potenzialmente erogato a tutta la popolazione detenuta all’interno degli istituti penitenziari coinvolti nella sperimentazione. Considerate le peculiarità della persona reclusa in strutture penitenziarie, e in particolar modo alla peculiarità del contesto detentivo con la maggiore frequenza di fattori di rischio presenti nella popolazione detenuta, appare ancora più importante andare a valutare come possa impattare l’implementazione di un sistema di telemedicina in questa tipologia di popolazione. Secondariamente, anche la popolazione generale potrà trarre benefici dal miglioramento dello stato di salute dei detenuti nel momento in cui questi andranno a reinserirsi nella comunità esterna.

Questo progetto rende possibile coniugare i principali aspetti di due importanti metodologie innovative applicabili alla medicina: la telemedicina e l’Health Technology Assessment. Questo approccio globale consente di affrontare un’importante criticità quale lo stato di salute dei detenuti, al fine di raccogliere dati e soprattutto fornire possibilità di miglioramento delle loro condizioni. Considerando gli elevati costi che attualmente incidono sulla gestione sanitaria e sulla sicurezza relativa all’ambito carcerario (soprattutto in merito al trasporto dalla struttura di detenzione e all’accoglienza in ospedale per l’esecuzione anche di semplici esami di routine), l’impatto socio-economico della telemedicina sul sistema penitenziario potrebbe essere rilevante. L’Health Technology Assessment potrà evidenziare i suddetti vantaggi della telemedicina. Inoltre, questo approccio potrà essere applicato ad altre strutture penitenziarie, fino ad essere in futuro istituzionalizzato, con un notevole guadagno di salute per le persone detenute e di risparmio sui costi. Questo aspetto è di fondamentale importanza soprattutto se consideriamo la situazione attuale delle carceri italiane. Non ultimo, il progetto consentirà l’introduzione di un monitoraggio epidemiologico dello stato di salute della popolazione carceraria, consentendo una più adeguata gestione delle patologie croniche e infettive, una precoce individuazione di eventuali squilibri del benessere dei detenuti e una riduzione del burden of disease (inteso come l’impatto di una malattia misurato sulla base della sua mortalità, morbosità e costi economici e sociali) di tali patologie sul sistema carcerario e sul sistema sanitario nazionale. Gli interventi di educazione sanitaria, infine, saranno occasione di coinvolgimento attivo dei detenuti sia nell’analisi dei bisogni formativi e quindi delle lacune nelle conoscenze, sia nella loro effettiva organizzazione. Il consenso informato alle prestazioni sarà richiesto ai detenuti e sarà garantita loro la privacy e la sicurezza nel trattamento dei dati, in accordo con la medesima normativa che regola l’accesso dei detenuti nelle strutture ospedaliere.